Pagina (367/624)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — Non sai, — diss’ella — che la zia Cloe ha ricevuto una lettera da Tom?
      — Davvero? Dicesi che Tom abbia trovato degli amici laggiù. Che cosa scrive il buon vecchio?
      — Egli fu comprato da una famiglia molto onorevole, a quanto pare; — disse la signora Shelby — è trattato con benevolenza e non ha molto da fare.
      — Ne godo infinitamente! — esclamò con schiettezza il signor Shelby. — Credo che Tom si rassegnerà volentieri a rimanere nel Sud, né si curerà di tornare da queste parti.
      — Al contrario! Egli chiede ansiosamente quando sarà pronto il denaro per redimerlo, — rispose la signora Shelby.
      — Ti accerto che non lo so. Quando gli affari cominciano a andar male, non se ne vede più la fine. È come chi vuoi trarsi da un pantano: quanto più si fatica per uscirne, tanto più si va a fondo. Si contrae un debito per pagarne un altro, e poi un altro per pagar quello. Le cambiali piombano addosso prima che un galantuomo abbia tempo di fumare un sigaro o di voltarsi! Indi lettere importune, richiami incessanti di creditori piovono come una fitta grandine.
      — Mi sembra, amico mio, che si potrebbe fare una cosa per uscir d’impaccio: vendere i cavalli, ed anche uno dei tuoi poderi, per pagare quanto è dovuto.
      — Stoltezze, Emilia mia! Tu sei la miglior donna del Kentucky, ma non hai ancora il buon senso di accorgerti che non t’intendi di affari. Le donne non ne sanno e non ne sapranno mai un’acca.
      — Potresti almeno informarmi un po’ de’ tuoi, — rispose la signora Shelby — o mostrarmi almeno una lista dei tuoi debiti e dei tuoi crediti, permettendomi ch’io tenti di far teco qualche risparmio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





Cloe Tom Tom Shelby Shelby Tom Sud Shelby Emilia Kentucky Shelby