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      «Dio è qui!» Come è possibile che cuori ignoranti conservino la, loro fede al cospetto di tanta iniquità, di tanta ingiustizia continua, palpabile? In quelle anime semplici si combatte una gran battaglia. Il sentimento dei propri dolori, la perdita d’ogni speranza più vagheggiata, la previsione di una vita infelice per sempre, gli stringevano cuore e mente, come i cadaveri della moglie, dei figliuoli, degli amici, sollevati da una cupa onda, si raccolgono intorno al naufrago vicino ad affogare. In quel luogo, era possibile credere ancora in qualche cosa, credere alla gran parola della fede cristiana che Dio esiste e che non abbandona chi confida in Lui?
      Tom si alzò col cuore riboccante di angoscia, e si recò barcollando fino al canile che gli era stato assegnato. Il suolo era ingombro di persone affaticate che avevano preso sonno, e l’aria corrotta che si respirava là dentro fece indietreggiar Tom; ma la rugiada della notte era gelida, le membra di lui erano intirizzite e dolenti; ravvolgendosi in una cattiva coperta, componendo il suo letto, egli si stese sopra la paglia e s’addormentò.
      Nel sogno, gli parve che una voce soave gli giungesse all’orecchio. Gli sembrava d’esser seduto sopra il sedile erboso del giardino presso il lago di Pontchartrain. Evangelina, col grave suo sguardo abbassato, leggeva nella Bibbia, ed egli udiva queste parole:
      «Quando tu traverserai le acque, io sarò con te, e quando tu valicherai i fiumi, non vi sarai annegato; quando camminerai in mezzo al fuoco, esso non ti toccherà, né la fiamma ti abbrucerà minimamente, imperciocché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore.


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La capanna dello zio Tom
di Harriet Beecher Stowe
Editore Salani Firenze
1930 pagine 624

   





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