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      — Le raccomando di badare molto alla forma delle lettere; non ero molto contento neppur di quella del signor Miceni. Lei è intelligente e comprenderà quanta importanza abbia la forma nella lettera bancaria.
      Appose l'iniziale del suo nome accanto all'importo della tratta.
      Nel frattempo erano venute altre persone alla cassa e Giuseppe, il servo del signor Cellani, aiutava Jassy che si moveva lentamente fra la cassa e lo sportello, sempre indeciso, incapace anche di farsi aiutare, forse per diffidenza. Alfonso, nel grande zelo suscitatogli dalle buone parole di Cellani, volle consegnare l'avviso a Jassy stesso. Costui stava movendosi verso lo sportello con banconote in ambedue le mani; diede ad Alfonso un'occhiata torva e, senza fermarsi, gridò a Giuseppe:
      — Gli tolga dunque di mano quel foglio!
      Sanneo sul tardi gli diede da fare ancora due o tre lettere, e per ultimo lavoro dovette spedire delle cambiali. White lo aiutò anche qui perché Alfonso aveva riguardo di maneggiare quei bollettini di carta tanto preziosi.
      Sbollito il primo zelo, copiando nella lettera quegl'importi vistosi, Alfonso calcolava quale minima frazione di ogni singolo gli sarebbe bastata per vivere tranquillo al suo villaggio.
     
     
      VI
     
      Già il giorno appresso il lavoro di Alfonso aumentò. Sanneo, che nulla sapeva dell'aiuto prestatogli da White, trovava che le lettere di Alfonso non lasciavano nulla a desiderare e si credette autorizzato a dargli da fare di più ed un lavoro più serio. Quel giorno ancora White aiutò; il terzo giorno arrivò la liquidazione di Parigi che White doveva rivedere e Alfonso rimase abbandonato a se stesso.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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