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      L'originale fra loro è quella che per la prima imita gli uomini.
      Alfonso rise.
      — E la signorina Annetta?
      — Della signorina Annetta quale scrittrice non so nulla, perché è tanto cauta che finché non avrà imitato qualche cosa con grande accuratezza non farà vedere nulla; quindi bisogna attendere dell'altro per dare un giudizio sicuro, perché si tratta di sapere chi avrà scelto per imitare. Già ella sa l'opinione che ho di Annetta. Qualità matematiche sviluppatissime... — e fece il suo gesto abituale per accentuare il sottinteso. — Adesso intanto andiamo a farle la corte.
      Entrava nella via dei Forni; Alfonso lo fermò.
      — Non vengo, non posso venire. Sono atteso a casa e poi in questo stato...
      Aveva il viso infocato e parlava con troppo più calore di quanto abbisognasse per rifiutare l'invito di Macario.
      — Io non ve lo costringerò di certo. Peccato però! Se qualcuno l'attende ella ha naturalmente ragione di rifiutare, ma se è per il vestito ha torto. Prima di tutto è pulito e poi ora che Annetta è letterata ama anzi i bohémiens. Venga dunque, via!
      Ma Alfonso resistette! Aveva già compreso da quanto gli aveva detto Macario che Annetta lo avrebbe trattato con gentilezza, ma voleva farsi pregare. Non aveva potuto prendersi altra soddisfazione dell'offesa che gli era stata fatta e intendeva di esigere almeno quella.
      — Ancora sempre si rammenta della freddezza di Annetta di mesi fa, — e quantunque Alfonso protestasse e asserisse che non se ne rammentava più, andandosene Macario lo sgridò amichevolmente trattandolo di fanciullo.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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