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      Nell'ultima parte la signora Carolina raccontava che la signorina Francesca le aveva scritto chiedendole se avesse abbastanza posto in casa sua per cederle una stanza. La lettera della signorina Francesca doveva essere stata molto affettuosa e le doveva essere caduta dalla penna anche qualche parola triste. La signora Carolina, cui non faceva difetto intelligenza, ne era sorpresa e supponeva che la signorina Francesca dovesse sentirsi molto disgraziata per scrivere con tale affetto a persona che le era quasi del tutto sconosciuta. «Del resto, parla di questa sua venuta fra noi con tristezza. Io le ho concesso la stanza ch'ella mi chiede, ma avrei bisogno di una compagnia un po' più allegra.»
      Certamente la causa che induceva la signorina Francesca a lasciare la casa di Maller era la stessa che le aveva fatto mutare a quel modo il suo contegno. Doveva esserci stata con Annetta qualche forte disputa, dopo la quale la più debole doveva abbandonare il campo.
      Forse vedendo che ne conosceva tanta parte, Macario gli avrebbe comunicato anche il resto di quell'affare. Alla sera lo trovò che camminava accanto ad un uomo attempato, il quale gestiva raccontando qualche cosa che doveva essere molto interessante perché Macario ascoltava con attenzione. Ad Alfonso parve di scorgere fra quei due la medesima relazione che correva fra lui e Macario.
      Non usava fermare Macario che di spesso vedeva con altre persone o camminare con passo celere assorto nei suoi pensieri, ma avendo da raccontargli qualche cosa che non doveva essergli indifferente, non ebbe riguardi.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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