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      Quel matrimonio poteva sembrare una proposta e allarmare Annetta rendendolo sospetto di scopi simili a quelli del loro eroe. S'accorse inoltre, allorché ebbe la penna in mano, che non sapeva per bene che cosa veramente Annetta volesse. S'erano ambidue accontentati di mezze parole, egli perché nella sua felicità non s'era rammentato della cosa insignificante ch'era il romanzo, Annetta forse perché tanto inesperta da non sapere tutto quello che occorreva per fare un romanzo.
      Si rivolse a Macario pregandolo di comunicare i suoi dubbî ad Annetta. Macario aveva l'accesso libero in casa Maller e poteva parlare con lei prima del mercoledì.
      Ma Macario parve ne avesse poca voglia. Non celò la sua sorpresa all'udire della loro intenzione di fare un romanzo in collaborazione. Quantunque Alfonso si fosse già moderato, avesse compreso che non era dignitoso di dimostrare troppa gioia e gli sembrasse anche che gli era riuscito di apparire molto freddo, Macario lo guardò con un cattivo sorriso ironico dicendogli:
      — Le mie congratulazioni!
      Alfonso accompagnò Macario al suo ufficio. Macario sembrava molto distratto e quando egli gli disse con serietà che si sentiva onorato dalla proposta di Annetta e che voleva corrispondere a tanta fiducia con un lavoro continuo e accurato, Macario si coprì la bocca con la mano come se avesse avuto da celare uno sbadiglio. Alfonso era abbastanza buon osservatore per non credere a quello sbadiglio; aveva veduto sotto la mano la bocca aperta ma inerte, non contratta dal movimento istintivo.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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