Pagina (204/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      — Adesso basta! — ripeté però. — Tu, lo spero, ti degnerai di cercarti un altro impiego e così ogni argomento a litigi fra te e tuo padre sarà scomparso. Forse anche quello che oggi per noi è una sventura, domani può divenire una fortuna. Puoi divenire colui che ci renda un poco più ricchi e quindi più buoni!
      Strinse la mano al marito e le lagrime le vennero agli occhi.
      Al principio della disputa, dimostrativamente e gridando, Lucia s'era turate le orecchie con le mani, e unicamente il contegno di costei disgustò Alfonso. Se lo avesse dimostrato, la signora Lanucci non avrebbe più saputo gioire del compatimento da lui manifestato, perché se temeva di disgustare Alfonso era sempre perché non aveva ancora abbandonato le speranze riposte in lui per Lucia. Le sembrava che se un giovine come Alfonso fosse entrato nella sua famiglia, l'avrebbe riformata, e di più, per quanto Lucia lo negasse, ella supponeva che costei ne fosse innamorata; non le sembrava che potesse essere altrimenti. Ma Lucia aveva i gusti differenti e non sapeva scorgere in Alfonso le virtù che la madre ci trovava.
      Naturalmente, non essendo cieca, da molto tempo le speranze della vecchia andavano diminuendo, ma vivevano sempre. Non ne aveva parlato con la figliuola che quando Alfonso aveva principiato a darle lezioni, e le spiegazioni della madre erano bastate a Lucia per sopportare quell'inferno di professore che le avevano imposto. Ciò era un segno della sua intelligenza, ma ancora maggiore fu quello ch'ella diede abbandonando ogni speranza molto tempo prima della madre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Lucia Alfonso Lanucci Alfonso Lucia Alfonso Lucia Lucia Alfonso Alfonso Lucia