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      Il Lanucci, invece, udì con gioia dell'avventura di Alfonso. Da lungo tempo egli non divideva più le speranze della moglie e non poteva non gioire di vedere un suo amico divenire il genero di Maller. Egli sarebbe divenuto il protetto di una persona altolocata e riteneva che gli sarebbe bastata una tale protezione per far bene nei suoi affari. Così mentre la Lanucci trattava Alfonso con maggiore freddezza, egli incominciò a dimostrargli della deferenza, e quando la moglie esaminava le parole di Alfonso cercando di vederne afforzate le sue speranze, egli indagava a quale punto Alfonso fosse arrivato, sempre desiderando di ricevere la buona novella che attendeva.
      Anche Lucia divenne più amica di Alfonso, mentre prima, offesa della sua assoluta indifferenza, lo aveva trattato con affettato disprezzo. Mai bella, nell'ultimo tempo era divenuta più piacente; avendo passato l'epoca dello sviluppo, la sua bocca appariva più piccola e il volto quindi più regolare, le manine erano belle, i piedi piccoli sempre elegantemente calzati. Qualche zerbinotto al Corso le aveva fatto dei complimenti, i quali la facevano risentirsi più fortemente dell'indifferenza di Alfonso. Quando le dissero, la madre non seppe tacere neppure con essa, che Alfonso era innamorato, ella divenne con lui più mite perché quest'amore le parve scusasse il suo contegno.
      Gustavo fu il più franco. Andò diritto da Alfonso e gli raccomandò, per il caso che diventasse genero di Maller, di procurargli un posto di fante alla banca ove sospettava si stesse molto comodi.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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