Pagina (264/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Una seconda volta dava consigli, si rendeva, peggio che sua complice, sua istigatrice. Egli ne fu agghiacciato.
      — Io non mi opporrò mai al volere della signorina Annetta. Obbedirò con scupolosa esattezza ai suoi ordini o desiderî.
      Parlava col tono di chi vuole tagliar corto. Non portava argomenti lui; aveva deciso così e non si curava di sapere ove sarebbe giunto con l'obbedienza passiva di cui parlava.
      Ella lo guardò stupefatta, non certa ancora di aver udito per bene. Poi parlò di nuovo e per la prima volta Alfonso udì quella vocina alterarsi; rimaneva sempre esile ma era rotta dall'affanno e, gridata, aveva perduto ogni dolcezza.
      — Ma se seguendo i consigli di Annetta espone a grande pericolo la felicità ch'ella crede di avere in saccoccia? Ma quale amore crede lei di averle ispirato, forse di quelli delle dame antiche, amori che resistevano agli ostacoli e duravano per tempo infinito? — Rise perché volle ridere. — Ella si affida di lasciarla qui esposta ai consigli del padre e dei parenti? Se ne vada pure giacché lo vuole e ritorni anche dopo una sola settimana. Sarà ridivenuto il travetto della banca Maller e Annetta non si rammenterà neppure di averla conosciuta. — Le parole le erano uscite di bocca compatte come un solo grido. Continuò più calma:
      — Conosco i Maller. Crede ella che quando si sarà spiegato ad Annetta quello che oggi, ma oggi soltanto, ha dimenticato, crede che le rimarrà ancora fedele?
      — Lo credo! — disse tranquillamente Alfonso.
      A questa soluzione non aveva pensato durante la lunga giornata, ma non appena rammentata da Francesca la riconobbe quale la più probabile e nello stesso tempo la più felice.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Annetta Alfonso Annetta Maller Annetta Maller Annetta Alfonso Francesca