Pagina (265/444)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Infatti non era quasi certo che l'ambizione di Annetta, per breve tempo dimenticata, riconquisterebbe subito il suo posto avendolo occupato sempre fino ad allora? Era una soluzione felice perché, mentre egli aveva temuto di venir costretto a fare lui la parte di traditore, tutto ad un tratto diveniva il tradito e non gli restava altro compito che di dare generosamente il suo perdono, cosa facile e aggradevole.
      — Allora per lei tutto è perduto! — disse Francesca con voce che per dare maggior serietà a queste parole ridivenne calma per un istante. — Io non capisco le ragioni per cui agisce così e non mi curo di conoscerle; se abbandona la città anche soltanto per pochi giorni, non rivedrà mai più Annetta.
      — Devo partire se Annetta me lo ordina.
      — È tanto evidente la giustezza di quanto le dico che non posso fare a meno di pensare che di Annetta nulla le importi oppure che tutto ad un tratto ella abbia perduto il lume dell'intelletto.
      Parlava a casaccio senza molto riflettere a quello che diceva e Alfonso lo sentiva, ma non per ciò dimenticò di rispondere a quelle parole che lo colpivano nel vivo.
      — A me di Annetta importa quanto della luce dei miei occhi, — e fu soddisfatto dalla frase. — Ma non voglio rubare il suo amore; voglio che mi venga dato spontaneamente. — Poi gli riuscì di trovate l'intonazione e la parola giusta. — Io non so che farmene di un amore che avrebbe a cessare nello spazio di otto giorni, ed ora che ella mi ha messo in dubbio, se Annetta stessa non avesse proposto questo viaggio, lo proporrei io.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





Annetta Francesca Annetta Annetta Annetta Alfonso Annetta Annetta