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      D'altronde le sue attitudini al commercio non gli davano il diritto a grandi avanzamenti e, perdendo per altre cause la possibilità di averne, perdeva ben poco.
      Sorrise all'ombra della madre che gli parve approvasse i suoi propositi. Aveva la coscienza tranquilla. Faceva ciò ch'era giusto secondo la morale più certa perché da una parte si dichiarava pronto a corrispondere ai suoi impegni verso Annetta e per quanto rimpiangesse di averli assunti, dall'altra rinunziava alla ricchezza perché non voleva averla se rubata.
      Se Annetta non lo amava più egli usciva dalla vita, vi perdeva ogni interesse e nella vita contemplativa cui intendeva di dedicarsi non avrebbe avuto  il bisogno di adulare o di fingere e non correva il pericolo di ritrovarsi un bel giorno nel cuore un amore nato dalla vanità o dalla cupidigia. Sarebbe vissuto con la sua franchezza natia, coi desiderî semplici, sinceri e perciò duraturi.
      Alla sera il dottore gli trovò qualche poco di febbre ed espresse il timore ch'essa potesse riprendere forza. Alfonso non ebbe questo timore perché conosceva meglio di lui le cause del peggioramento, e infatti, dopo un sonno lunghissimo e senza sogni, si trovò la testa libera e aumentato tanto di forze da poter rimanere tutto il giorno seduto in letto.
      L'ultimo giorno che passò a letto, ricevette la visita di Creglingi che veniva a trattare l'acquisto della casa. Il caso diede che mezz'ora prima fosse capitato Mascotti ad avvertire in tutta fretta che Faldelli faceva un'offerta migliore di quella di Creglingi.


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Una vita
di Italo Svevo
pagine 444

   





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