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      Antonia rise di cuore ma mi ammirò: Nessun altro come me scavava nel passato e antivedeva al futuro. In tutta la sua vita essa non era capace di creare una media. Non c'era. E rifletté.
      Quello sboccato di Orazio insisté: «Eh! via! pensaci. Compresi gli anni della balia quando arriverai ad una al giorno?».
      Certo non è bene parlare così in presenza di stranieri. Io non seppi fare a meno di calcolare quanti uomini ci sarebbero voluti per far arrivare Antonia alla media proposta. Da quanto ne sapevo io essa aveva cominciato a sedici anni ed ora ne aveva ventidue. Sedici anni, se non sbaglio, fanno cinquemilaottocentoquaranta giorni vuoti mentre gli attivi sei anni non ne facevano che 2190. A me pareva che Cima, per quanto vigoroso non bastasse alla bisogna perché bisognava per arrivare alla media aggiungere i giorni innocenti a quelli che non erano stati tali. Si arrivava a ottomilatrenta che divisi per duemilacentotrenta producevano una attività di quasi quattro (come dirò?) sigarette al giorno comprese le domeniche e i giorni festivi.
      Dissi ciò ad alta voce per dimostrare la rapidità con cui facevo i conti a memoria. Poi m'irrigidii per non dire di più e continuai a somigliare ad Orazio, ma anche Antonia rise di cuore. Si riversava sulla poltrona abbandonandovisi tutta. Era molto più sottile di quanto si sarebbe potuto credere. Il suo profilo si disegnava sullo schienale della poltrona e se ne vedeva l'eleganza espressiva prospettata sul fondo oscuro dello stesso. Dalla sua gonna sporgevano i suoi piedini e anche elegantissimi.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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