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      Eppure quando si ritornò a valle egli dimostrò di riconoscere gli antichi amici. Non dimentica e neppure ricorda. Tiene in serbo.
      Ecco le comunicazioni di Argo. Vi ho aggiunto qualche osservazione in parentesi di cui forse non c'era neppure bisogno.
      IEsistono tre odori a questo mondo: L'odore del padrone, l'odore degli altri uomini, l'odore di Titì, l'odore di diverse razze di bestie (lepri che sono talvolta ma raramente cornute e grandi, e uccelli e gatti) e infine l'odore delle cose. L'odore del padrone, quello degli uomini, di Titì e di tutte le bestie è vivo e lucente, mentre quello delle cose è noioso e nero. Le cose hanno talvolta l'odore delle bestie che vi passarono su, specialmente se qualche cosa vi lasciarono, ma altrimenti le cose sono mute. Noi cani amiamo di beneficare le cose. L'odore del padrone lo conoscono tutti e non occorre ne parli. Guai se non ci fosse quell'odore a questo mondo. Argo potrebbe fare quello che vuole ciò che sarebbe male. Quell'odore rassicura, dirige e protegge. Titì dice la stessa cosa dell'odore del suo padrone ma non le credo. Io poi so che anche la vecchia Anna obbedisce al mio padrone. Anche la vecchia Anna ha un odore che non c'è altrove. È gradevole sempre perché accompagna quello del cibo. Quando viene in corte con la grande scodella colma di cibo io aspetto che la deponga, e le faccio festa. Poi quando arrivo a mettere il naso nella scodella, questa è ben mia. Guai a chi la tocca. Se Anna stessa s'avvicina io ringhio. Così arrivai a tenere sempre tutta la scodella per me.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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