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      .. con apparente amarezza ma in fondo con soddisfazione e senz'alcun rimpianto. La signora Anna sempre un pochino indisposta le lasciava volontieri quasi il posto di padrona di casa. Olga era più attaccata alla mamma da cui aveva avute le prime cure in gioventù ma il Nini era tutto di Italia. Ed ella se lo teneva bene tutto per sé. La gelosia le usciva dagli occhi quando lo vedeva in braccio altrui. Si tratteneva rispettosamente dal portarlo via alla madre ma glielo avrebbe strappato con tanta violenza da fargli male. Invece al padre lo lasciava volontieri e si associava a lui quando egli si metteva intorno al bambino. Non confessata attorno al bimbo si faceva una lotta per ottenerne i favori e così egli veniva guastato quanto la famiglia poteva. Ora aveva due anni ma in Serenella il vero padrone era lui. Bortolo il bottaio ch'era malizioso fu domandato un giorno dal signor Giulio quale tempo era da attendersi per il giorno appresso. Lo si derideva perché egli non aveva nulla del marinaio e non sapeva nulla del tempo. Rispose che bisognava domandarlo al Nini perché da lui dipendeva il tempo in Serenella. Italia aveva oltre che le qualità di lavoro e d'ordine altre qualità che la rendevano preziosa in Serenella. Era attrice nata; aveva tutto il talento che in laguna è diffuso doviziosamente. Le sere erano lunghe in Serenella quando il tempo non era bello e Italia aiutava a passarle. Il suo repertorio non era vasto ma per i bambini bastava. Tant'è vero che domandavano sempre la ripetizione delle stesse cose.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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