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      Questo rimprovero che mi faccio mi pare fondato, ma in fondo non è più ragionevole di quello che si faceva quell'altro vecchio che credeva d'essere appassito perché aveva lasciate le donne. Io ora scrivo perché devo mentre prima la penna in mano m'avrebbe fatto sbadigliare. Perciò io penso che l'operazione abbia pur avuto un effetto salutare.
      IE dovrei cominciare con la storia al punto a cui la lasciai: La guerra finita come tutti sanno, io aspettavo di associare al trionfo di tutti anche il mio particolare: Aspettavo di vedere il vecchio Olivi per fargli vedere quello ch'io avevo saputo fare senza di lui nei miei affari. Ma il vecchio che mai ne aveva voluto sapere di me, per non dovermisi inchinare morì a Pisa di grippe quando già m'aveva avvisato il suo arrivo ed io gli avevo scritto quali sarebbero state d'ora in avanti le sue mansioni. La direzione degli uffici, mentre sarebbe stata mia incombenza la direzione degli affari. Lo aspettavo con qualche ansietà: Se lui fosse arrivato in tempo, forse mi sarebbe stata risparmiata una grave perdita: L'acquisto di tutti quei vagoni di sapone a Milano ove si aspettava l'apertura delle frontiere per fare un affare colossale. Di fronte a tale affare io mi trovavo con la mia pratica degli affari di guerra, mentre l'Olivi aveva pur tuttavia anche un'altra pratica che ad armistizio concluso poteva aver valore. Io acquistai quella parte della partita che mi parve ingentissima e, secondo il costume di guerra, credetti di non aver urgenza della sua vendita.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





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