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      Si trattava di bambini, naturalmente, ma io sono convinto che il ricambio sia anch'esso uno sviluppo e che anche un bambino di settant'anni fa bene ad amare i suoi organi piuttosto che sovranutrirli. Poi Carlo fu molto d'accordo col mio teorema anzi talvolta vorrebbe far credere di averlo inventato lui.
      In questo sforzo di rinunziare alla cena mi fu di grande utilità il fumo col quale, per la prima volta in mia vita, mi riconciliai anche in teoria. Il fumatore sa digiunare meglio degli altri. Una buona fumata addormenta qualsiasi appetito. È proprio al fumo che io credo di dovere di aver saputo ridurre il peso del mio corpo a ottanta chilogrammi netti. Una grande tranquillità quella di fumare ora per misura igienica. Si fuma un poco di più a coscienza perfettamente tranquilla. In fondo la salute è uno stato veramente miracoloso. Raggiunto da una collaborazione di varii organi le cui funzioni conosciamo ma mai interamente (come lo ammette persino Carlo che ha tutta la scienza, persino quella della nostra ignoranza) è da credersi che la salute perfetta non esiste mai. Altrimenti sarebbe anche più miracoloso che cessi.
      Le cose che si muovono potrebbero moversi eternamente. Perché no? Non è questa la legge in cielo dove è certo vige la stessa legge che in terra? Ma io so che dalla nascita in poi anche la malattia è prevista e preparata. Da bel principio qualche organo è più debole e lavora con qualche sforzo e costringe a qualche sforzo qualche organo fraterno e dove c'è lo sforzo s'ingenera la fatica e perciò, infine, la morte.


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I racconti
di Italo Svevo
pagine 387

   





Carlo Carlo