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      E negli ultimi mesi di vita Tanini si occupava ancora con premura di Chiesa per poterne conseguire il miglior ritratto onde adornarne una nave della "Garibaldi".
      Una sol volta lo vidi adirato, quando un giorno, in Piazza Cavour, assistemmo insieme agli atti di un carrettiere bestiale che non cessava dal battere un quadrupede. Fu li li per andarlo a prendere per il bavero. E da questo episodio appare chiaramente di qual pasta egli fosse formato.
      Come pensatore era anarchico; anarchico come lo è il pensiero.
      E tale visse e morì, in carattere, porgendo le sue ultime attività ai lavoratori del mare nella cui Famiglia - composta d'uomini di tutte le parti della Nazione - vedeva giustamente l'Italia tutta abbracciata all'intera Umanità.
      I socialisti, i liberi pensatori, le associazioni operaie, i proletari del braccio e della penna hanno perduto con Giulio Tanini un vero compagno e un vero amico; un severo apostolo, un sicuro educatore, un caro maestro.
      Valga il suo esempio a tornarci tutti più fratellevoli e più buoni, a toglier via dalle nostre fila le sciocche divisioni, a farci mettere tutti - dalla testa alla coda - che la diversità di vedute sul fine sociale da raggiungere - purtroppo ancora lontano! - non deve ottenebrarci la mente nello svolgimento dell'azione quotidiana, di fronte alla realtà della vita, per combattere il nemico comune.
     
      Genova, 1 Maggio 1922.
     
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      H2 0(2)
     
      Ferve nel càos etérico, insuetoun turbinio di strane pulsazioni,
      e due sfere metalliche di ioni


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Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere
di Giulio Tanini
Tipogr. Barisione Genova
1922 pagine 108

   





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