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      Era già infermo, quando colpito dal doloroso spettacolo di tanti infelici costretti a dormire la notte in Galleria o negli angoli delle strade, lanciò quel commosso appello per la istituzione d'un Asilo notturno, che non rimase senz'eco nell'anima della città lussuosa e dimentica. E prima e sempre, la sua voce e aiuto aveva dato per ogni opera buona, per ogni opera di giustizia, offrendo per primo - egli poverissimo - l'obolo suo. Mente vasta, nutrita di solida cultura, poliglotta, uomo d'azione e di studio, aveva sempre vissuto in serena povertà, senza mai dolersi di non aver conseguito quell'agiatezza cui gli avrebbero dato diritto le sue doti eminenti. Se un rammarico lo pungeva, era quello di non potere, come avrebbe voluto, soccorrere le miserie altrui. Idealista e poeta, incanutito tra la volgarità della prosa quotidiana, sognava un mondo migliore, un mondo di giustizia e di bontà, e lo perseguiva con tenace costanza, senza piegare mai innanzi agli ostacoli d'ogni maniera, all'indifferenza, alla diffidenza dei più.
      La luce interiore della sua bontà, illuminava la sua bella veneranda figura di vecchio apostolo, mite, sorridente, fraterna. Ora questa luce s'è spenta: ma chi ebbe la ventura di esserne illuminato, ne conserverà a lungo il suo dolce splendore nel cuore.
      Alla consorte, ai figli, ai parenti tutti, desolatissimi, non la vieta parola dello sterile conforto: in quest'ora di dolore ci stringiamo ad essi, come per un lutto di famiglia, una sventura nostra».
     
      «L'ORDINE NUOVO» del 2 Luglio:


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Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere
di Giulio Tanini
Tipogr. Barisione Genova
1922 pagine 108

   





Galleria Asilo Luglio