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      Era l'estremo suo saluto e l'ultimo pensiero rivolto alle vittime della reazione borghese.
      Questo pensiero gagliardo e gentile raffigura il milite della giustizia sociale ch'egli esaltò in prosa e in versi.
      Ingegno vasto, cultura solida, tempra adamantina, tale l'uomo che noi sinceramente piangiamo.
      Alla desolata famiglia, ed in particolare al di lui figlio, Alighiero Tanini, che fu per molto tempo assiduo collaboratore nostro, inviamo le più vive condoglianze».
     
      «IL SECOLO XIX» del 1° Luglio:
      «È morto all'Ospedale Galliera il Prof. Giulio Tanini.
      Era uno studioso, un poeta, un intellettuale. E della vita aveva una visione sua; vasta, forse giustissima, ma non conforme a quel caos, che è la sintesi della società moderna. E, si può quindi dire, che era un isolato, perchè votato ad una altissima idealità, non riuscì mai ad avere, dai suoi contemporanei, quella considerazione che meritava.
      E nella vita ha lottato accanitamente, disperatamente, senza poter giungere a quella meta, che era la sua visione suprema, e nella lotta è caduto.
      Alla famiglia sua in quest'ora di sconforto grande e di dolore, le nostre più sentite condoglianze».
     
      Da «UMANITÀ NOVA» del 5 Luglio:
      «La notizia della morte del buon Giulio Tanini ci ha sbigottiti. Non abbiamo parole bastevoli per esprimere il nostro profondo e sincero dolore. Epperò inviamo alla desolata famiglia le nostre più vive condoglianze».
     
      Degnamente ne scrissero molti altri giornali, fra i quali «L'ITALIA DEL POPOLO» di Buenos Ayres e «IL PROLETARIO» di New York.


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Giulio Tanini nella sua vita e nelle sue opere
di Giulio Tanini
Tipogr. Barisione Genova
1922 pagine 108

   





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