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      Essi avevano piacere che egli fosse sconfitto, dimenticando che, perdendo, perdevano più di tutto i marittimi. Naturalmente Giulietti li affrontò subito da par suo, regolandoli per bene.
     
      Cap. IV
     
      AGITAZIONE PER LA FUSIONEDELLE CASSE INVALIDI
     
     
      Esistevano sei istituti regionali per le pensioni ai marittimi. Erano sei istituti uno più povero dell'altro.
      Occorreva innanzi tutto fonderli in uno solo per poi finanziarlo a dovere. Le pensioni che erogavano questi istituti erano ultra misere. Nessuna seria riforma era possibile se prima non si effettuava la loro fusione. Da decine d'anni la classe marittima la reclamava ma non vi riusciva, ostandovi camarille locali interessate a tenere questi istituti divisi.
      Congressi marittimi e manifestazioni, memoriali, interventi di personalità assai autorevoli, a nulla valsero.
      Il Governo era impotente perchè le deputazioni regionali gli facevano credere che i marittimi erano contrari alla fusione. Allora Giulietti pensò di ricorrere ad uno sciopero generale dimostrativo, non contro gli armatori, ma contro le combriccole locali che si opponevano alla fusione delle Casse Invalidi, uno sciopero generale che dimostrasse al Governo la vera volontà della Gente di Mare di qualsiasi regione.
      Ma, prima di ricorrere ad una agitazione di così largo raggio, bisognava prepararla, bisognava illuminare l'opinione pubblica, per invogliare il Governo ad essere comprensivo.
      A tale scopo la Federazione dei marittimi provocò la convocazione di un Congresso Nazionale a Genova a Palazzo San Giorgio tra tutti coloro che avevano a cuore la soluzione di questo problema.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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