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      Gli tirarono alle spalle sui giornali, attaccando il suo interventismo, prima per aver spinto alla partecipazione alla guerra i suoi federati, poi per il suo intervento (che fu da essi presentato alla dabbenaggine del pubblico come atto bolscevico, in pro della rivoluzione russa, col fermo del «Persia», del «Nippon», del «Rodosto» ecc.
      Di queste clamorose azioni intercorse nell'infuriare di altre strepitose lotte federali, ne parleremo a suo tempo; ora diremo solamente che a coloro i quali lo bestemmiavano per il suo interventismo, egli rispose dallo scanno di estrema sinistra con discorsi così taglienti e così permeati di logica da metterli a terra senza possibilità di rialzarsi.
      I discorsi veementi del segretario responsabile della F.I.L.M. furono una doccia fredda sul capo dei malevoli settari. Essi si rannicchiarono, tacquero, ma si misero a preparare altre armi, attendendo, per colpirlo, che commettesse qualche altra clamorosa azione, la quale, secondo loro, non doveva essere lontana. Ma mentre questi si preparava, torniamo un momento indietro per vedere Giulietti impegnato in una battaglia acuta e grave, contro l'esercizio della Navigazione di Stato.
      Lo Stato Italiano si era messo in testa di distruggere la nascente Cooperativa «Garibaldi» per non farle avere i vapori. La Navigazione di Stato, non contenta di avere infilata nel contratto di cessione alla «Garibaldi» delle cinque navi ex-germaniche tutte le condizioni negative che voleva, vi mise una clausola con la quale la «Garibaldi» si impegnasse a contribuire alla soluzione pacifica di tutte le vertenze che sarebbero potute sorgere nel campo marinaro tra l'armamento e la F.I.L.M.


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Storia della Federazione Italiana dei Lavoratori del Mare
di Giulio Tanini
Tipogr. Angassini Genova
1952 pagine 173

   





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