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      Epoca in cui il regolatore della morale, l'ideale supremo, l'unico bene, l'esponente maggiore della vita, è l'imperativo categorico sonante. Ebbene, malgrado tutto, noi lanciamo quest'opera piena di idealismo e d'amore, col cuore traboccante di calma e serena certezza di fare bene e di fare sopratutto del bene.
      Se non avrà esito, se non riusciremo a coprire le spese, attenderemo tempi migliori. Se ci sarà un utile questo va alla signora Adele Burichetti, fedele, costante, buona compagna dell'Apostolo, ora cieca.
      ATTILIO SCANAVINO.
      PROEMIO.
      Proibisco, nel modo più assoluto, che volgari contraffattori e rabberciatori di stampa, ripubblichino abbreviato o mozzo o ritoccato, questo povero libro. Giulio Pane conosce da sè, che l'opera è piena di vizj letterarj e tecnici; ma - come fu sempre in vita - aperto e leale con i contemporanei; esige dai futuri che lascino in pace le pagine scritte con molto cuore (se non con molta intelligenza e proprietà d'eloquio) da questo morto, a sfogo de' suoi personali dolori e delle cocenti sventure che lo perseguitarono.
      Due Parole al Lettore.
     
      - È curioso, - dirà il lettore: è curioso e strano, che un libro di Memorie, o, come oggi si dice, un'Autobiografia in tutta regola, sia stata rinvenuta proprio in Bolivia e venga a pubblicarsi in Italia, con un titolo così appariscente da attirar subito la curiosità; e piú strano, poi, che l'autore di un libro così grosso, un galantuomo sperduto in una foresta boliviana, dopo tante vicissitudini e traversie, abbia finalmente avuta inaspettata fortuna - lui il fortunato!


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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