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      E in questo devo lodare i Tedeschi: che girano il mondo con un par di scarponi a' piedi, un bastonaccio in mano, un fardelletto di poche robine sulle spalle e un pan secco in tasca. Ma vedono il mondo, imparano, e quando tornano in tedescheria possono dir davvero, et magna pars fui, in ogni angolo della terra, senza pericolo di passar da bomboni.
      Quest'uso dei tedeschi di far camminare il mondo ai loro figlioli e d'istradarli cosė alla vita vera, in mezzo agli uomini, a popoli diversi, magari patendo il freddo, il caldo e la fame, io lo ritengo superiorissimo a tutti gli altri, perchč forma de' giovani sani, robusti, forti, istruiti, e indipendenti.
      Gl'Inglesi ne hanno un altro molto bello, anche veramente pratico: si levano i figlioli di casa prestissimo, e li mandano, o ne' collegi o in altre cittā, in casa d'insegnanti e maestri laici; spendono il loro bravo denaro giustificatissimo; i signoroni mettono in casa istitutori, uomini probi, moralissimi, mezze enciclopedie semoventi, e sotto codesti pedagoghi, fanno far a' figli gli studi classici, e gl'impinzano di buona cultura, un po' stringata, puritana, inglese insomma. Terminati gli studi, dānno a' figli l'abito virile, vale a dire li lanciano sul continente accompagnati dal vecchio pedagogo. Viaggiano la Spagna, la Francia, l'Italia, un po' ma meno, la Germania; qualche riccaccione li manda in Egitto, alle Indie, e, dopo un po' d'anni tornano alle loro nebbie, di giovani, fatti uomini in tutta l'estensione della parola.
      In Italia, pur troppo i nostri ragazzi seguitano a vivere attaccati alle gonnelle della mamma anche quando hanno messo fior di baffi e di barba e dio ne liberi a dire a quelle brave donne di mandarli un po' pel mondo a veder com'č fatto: fanno subito le boccucce e t'allontanano di casa perchč credono si dia de' consigli scapestrati e indecenti.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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