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      Il prete, la messa, le devozioni... ecco l'ideale di queste donne italiane vote di testa e leggiere come penne.
      Chi può descrivere la felicità che io sentiva in quelle marce, variando sempre luoghi e paesi, montagne e fiumi, osterie e bivacchi, piazze e città, esercizi militari e manovre e sieste alla bell'aria limpida e serena, o sotto la tenda quando nevicava e pioveva? Al reggimento non vi poteva regnar malinconia: avevamo una banda, che ho sentito dire da mio padre mille volte, essere la migliore d'Italia: col suo maestro capo banda il famoso Lorella, che aveva fatto tutte le campagne ed era il più buon figliolo del reggimento, meno quando dirigeva la musica in una delle piazze ove si ragunava la città intera a sentire estasiata; chè allora il Lorella era un vero personaggio e, a malapena, dava retta allo stesso Cadolini che era, si può dire, il bau-bau del reggimento.
      Attraversata la gran gobba famosa, s'arrivò a Catania e bivaccammo sulla piazza che oggi si chiama dell'illustre musicista Pacini. Qui mi maravigliò molto il grande elefante di bronzo o di marmo che sta forte e massiccio sulle sue quattro zampe e par che s'avvii a passo lento verso la città.
      Ci toccò per alloggio un conventaccio grande e bianco popolato da certi fratacchioni bianchi, con certe panciacce che parevano pive e zampogne tenute su da certe cintole nere e lucide; costoro di frate non avevano proprio che l'aspetto e il vestito; a vedere l'amicizia che subito strinsero con gli ufficiali! entravano e uscivano dal convento come nulla fosse; te li vedevi per le strade parlare e sghignazzare con le ragazze e fumare e bere di quà e di là per le osterie.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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