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      .. nulla! Mi s'avvicina un mascherotto che io riconobbi subito per il mio carissimo amico, Carlino Grossi figlio della bella Gegè Ottolini, e mi bisbiglia all'orecchio: «Se vuoi trovare chi cerchi, vai nelle stanze.
      Ci corro, e sur un'ottomana, sedute, vedo la madre e la figlia; ambedue mascherate, ma senza mascherotto sul viso: avevano vicine, la mamma, un signore che io non conosceva, la figlia un ufficialetto di marina....
      Mi si offuscano gli occhi; m'avvicino.... mi riconosce.... doventa di fiamma, impallidisce... Balbetta alcune parole insulse... io pronunzio una terribile offesa che non voglio ripeter qui...
      Mi fu detto poi, che escii in gravi escandescenze; che mi trascinarono fuori; che il bellimbusto, ad onta che avesse uno spadino al fianco, rimase più citrullo di prima, e così ebbe fine un idillio che mi aveva riempito il cuore di palpiti, e la mente di sogni.
      Ora mi tornavano a memoria i risolini ambigui di un mio carissimo amico Guelfo Raffaelli che aveva trovato una domenica mattina sul monte di Quiesa, lui venendo in diligenza da Viareggio ed io a piedi che mi vi recavo. Mi aveva detto a fior di labbra. «Vai vai, che la biondina t'aspetta; fai presto fai presto e guarda che non ti scappi di gabbia.»
      Costui, m'aveva già supplantato... e, a sua volta, sarebbe poi stato supplantato dal bel tenentino... così va la vita, cioè così va l'amore e la fedeltà delle giovinette italiane.
      Pane amava Eco vicina,
      Eco Fauno saltellante,
      Fauno Lida, e il proprio amanteEra in odio a ognun di lor.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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