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      .. vedrà che s'è sbagliato; torni dal Foli e si faccia dare migliori schiarimenti. -
      «Numi del cielo!» - Penso fra me e me cosa dirà l'eroe? vo su mogio mogio, apro pian piano l'uscio, inciampo a' primi passi, riferisco....
      - Si vede proprio, che lei è un gran cretino e sempre lo sarà! - mi risponde il compagno di Pietramellara. Vada vada, torni a scuola che n'ha bisogno - e con una grinta dura e scura s'alza per andar da sè a prendere il famoso registro.
      Ecco un idolo infranto! Si dileguò come una rosea nuvoletta al vento e rientrai in me stesso come la lumaca nel suo guscio silenzioso.
      Eh sì; non pare, ma la vita è qui: le imagini poetiche, le figure e le fantasie rosee che ci creiamo da noi e che adoriamo in silenzio e per le quali sentiamo attrattiva, una venerazione, simpatia, amicizia, affetto, amore quasi etereo e angelico: tutto insomma anche che par che affascini e seduca l'anima ravvolgendola in una nube rosea di bonomia e di bontà; svaniscono in un baleno, appena appena si stacchi quel pòlline color d'oro che sembra rivestir le cose vive e morte ed è come la polverina iridescente che la farfalla trascina con sè sull'ali svolazzanti. Un'apparenza, una chimera.
      Un eroe era stato il Foli, per i suoi atti generosi e le sue gesta, non è vero? Eppure quella frase facchinesca, la mossaccia non era da eroe di certo; no, non era da uomo; no, non era da padre (aveva tre figlie) e svanivano dinanzi ai miei occhi, a un punto stesso, tutti i suoi meriti e tutte le sue virtù.
      - Va' - cafone - dissi tra me: t'ho bell'e pesato.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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