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      - In un paio di mesi, - mi disse - lei sarà un buon telegrafista: ci si metta di buzzo bono.
      E di buzzo bono mi ci misi davvero; tanto che dalle prime sere, chiappavo le parole treno, carro, Firenze, Capo Stazione ecc.; per farla breve, in otto giorni, trasmettevo e ricevevo bene e senza errori.
      Fama volat... è un vecchio detto che tutti ripetono; posso dir d'essere stato in questo fortunatissimo, perchè una sera capitò il Becherucci in persona; mi guarda e si mette a ridere e mi dice:
      - Dunque ecco un fenomeno: ecco un telegrafista nato in una settimana; e presto verrà con me e si farà onore: ma bisogna ch'ella chieda al Cav. Michon il permesso di mutar servizio e di dar l'esame che vi sarà presto. Tutto contento, stendo la domanda sotto la sua stessa dettatura. Arriva l'autorizzazione; ed ecco il giorno degli esami. Ricevo a orecchio e trasmetto benissimo due o tre dispacci, e poi mi passano all'esame teorico: il Becherucci era veramente un professore, e mi stuzzicò in tutto, ed io risposi senza inciampar mai: alla mia età trattando tutte le moderne scoperte elettriche, i vari sistemi, i ricevitori nuovi, insomma anche lui, sornione com'era, dovette riconoscere che ero il primo apprendista che avesse visto in trent'anni di servizio e in soli 8 giorni diventar telegrafista.
      Si comincia bene: penso fra me: ecco un omino che mi garba: mi voglio far voler bene; mi vo' fare onore: voglio mettermi sul sodo e andare avanti in una cosa buona: Farneticavo come Alnascaro delle Mille e una Notte!


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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