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      Mancai qualche volta (chi è perfetto al mondo?) ma mi ripresi subito, e conservai il carattere, come l'ebbi di natura, aperto, ribelle alle vigliaccherie, e indipendente.
      Ma ritorno a bomba.
      Fu costì che, studiando e ristudiando circuiti elettrici, sistemi e metodi di telegrafia, mi venne in mente, che si sarebbe potuto benissimo inventare un sistema di circuito che fosse percorso da una corrente continua che abbracciasse molte stazioni, senza bisogno che ognuna di quelle fosse obbligata a tenere un numero ragguardevole d'elementi. La mia idea era questa:
      - Se - dicevo - in un circuito di dieci uffici, ci vogliono p.e. 30 elementi per ogni ufficio affinchè ognuno possa mandare la sua corrente sulla linea; sono 300 elementi dei quali - quando un Ufficio solo trasmette, 270 stanno inoperosi. Ma se io mando la corrente positiva p.e. di 15 elementi da una stazione capo linea e di altri 15 elementi di corrente negativa dall'altra stazione capo-linea in modo che si formi tutt'una corrente unita co' due poli a terra alle due stazioni di limite, il positivo a una stazione e il negativo all'altra; noi abbiamo risparmiato 270 elementi: sommando tutte le stazioni della rete e calcolando anche una lira e cinquanta per ogni elemento, veda il lettore quante migliaja di lire avrebbe risparmiato l'amministrazione!
      Il problema, l'ho visto poi con gli anni, fu trattato da numerosi elettricisti; e si trova in azione, oggi in quasi tutto il mondo. V'era l'inconveniente con quel mio sistema, che una stazione intermedia rimanesse sprovvista di corrente; ma anche a codesto io trovai il rimedio: invece di mandare la corrente coi poli eteronimi od opposti; io pensai di mandarla sulla linea coi poli omonimi; l'elettricità positiva di 30 elementi (o negativa che è tutt'uno) di una stazione capo-linea lanciava per es. il torrente elettrico positivo; un altro torrente uguale manderebbe l'altra stazione, sempre di trenta elementi; facendo terra al contatto (chè nel manipolatore a sistema ordinario è la presa di corrente dalla leva (n. 1) e poi del fulcro (n. 2), qualunque stazione intermedia, o estrema abbassando il tasto, agisce e mette in movimento le macchine perfettamente.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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