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      Ricche casate spente; i costumi ingentiliti è vero ma divenuti effeminati; le dovizie antiche eclissate: insomma, dopo sei lustri, mi parve d'entrare in una città assolutamente diversa da quella conosciuta, ammirata e amata ne' miei lieti verd'anni; creavo, ansioso, ne' noti luoghi, le impressioni antiche, i sogni e i poemi fantastici che m'ero creato nella mente, che avevo scaldato nel cuore: nulla; null'altro se non che una stanca e pallida emozione, una nostalgia dolorosa de' beni e delle sensazioni svanite, un desiderio di morte su quelle morte cose per le quali avevo tanto palpitato, sorriso e pianto.
      Giunse il mattino che dovevo lasciar Livorno; intorno al mio vagone v'era una ventina d'amici sinceri; l'ultimo abbraccio l'ultimo bacio furono per Mosè Lemmi e Giulio del Giapponesino: il primo non dovevo vederlo più; il secondo, lo ritroverei dopo trent'anni, ma oh! quanto cambiato; salìi in vagone, suonò la campanella, fischiò la macchina, mille braccia, mille sguardi, mille bocche mi salutarono con un'effusione d'amicizia vera e sentita che m'inumidisce, anche oggi gli occhi al ricordarlo e mi fa tremar la penna nelle mani; ero solo, mi sedetti col cuore stretto stretto vicino al finestrino per dare l'ultimo addio a quella città che vedevo allontanarsi da me a poco a poco, e, sconsolato, piansi teneramente. Oh felici tempi, quando s'è ragazzi!
      CAPITOLO XXV.
     
     
     
      Foligno m'apparve coperta di neve: neve alta un metro dappertutto; mi fece un'impressione paurosa e triste; la città di Induno, (chi sa perchè) mi mise freddo addosso; la lingua stessa aveva un non so che di frigido e di stretto; non udir più il chiaro, caldo, dolce eloquio toscano; non veder sulla testa splendere le stelle di sera, e di giorno il sole baciar co' suoi raggi le punte di mille alberi e le bianche tele dei velieri mollemente svegliati dalle brezze del Tirreno; le vie strette, ammassate di neve e di fango, il silenzio di una città di provincia, nojata, accidiosa e solitaria; mi misero la costernazione addosso.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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