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      Due uccelli in gabbia non possono che cantare ed esalare note piene di lacrime di tra le sbarre della loro prigione: il sole, le stelle, i fiori, il verde delle campagne, che altro possono se non destare nella piccola animuccia di quei teneri cantori della Natura, le note pių amare e pių dolenti, i sospiri pių squillanti dalle loro gole turgide e infiammate fino a scoppiare? e cosė noi, di lontan lontano, esalavamo i nostri dolori, la nostra passione insoddisfatta, impedita, accresciuta dalla lontananza e dalla separazione. E pensare, che un tormento simile, feroce e terribile, avrei dovuto sopportare per sett'anni; sette anni! nei quali, almeno, rimasi con animo forte, generoso e leale, fedele a un ideale per me senza uguale; al tempo stesso, esca al ben fare, incentivo a studiare, fōmite alle pių grandi speranze e alle cose pių belle e pių degne della vita. Fu bene, - e ne benedico il cielo, fu bene che io vivessi lontano dall'adorata Virginia, e che si mantenesse il nostro amore e la nostra ardente affezione, - ma che dico affezione - la passione terribile cosė pura, cosė angelica, cosė onesta. L'amore, per essere mantenuto acceso e vivo per molti anni, ha bisogno del patimento e del dolore: l'amore tosto soddisfatto e appagato, si distrugge da sč stesso come una bella statua di neve, inalzata sotto i tepenti raggi del sole: l'amore costretto, impedito, ostacolato, perseguitato e, forse, anche calunniato, s'alimenta del suo stesso fuoco e, riardendo delle sue stesse fiamme, ingigantisce intrepido e furioso.


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





Natura Virginia