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      Come mai l'Infinita Sapienza può conoscere tutto ciò che è da venire, mentre la Libertà infinita è pienamente in grado di tutto fare o di tutto evitare? Come mai l'esistenza del Male è compatibile con quella di un Essere infinitamente perfetto? poichè s'egli lo vuole, non è infinitamente buono; e se non lo vuole, la sua volontà è contrastata, e la sua sfera d'azione limitata...»
      Di fronte a questa logica inesorabile, cadono le tre asseverazioni: 1.° che Dio è per sè esistente, inconcepibile (verbalmente): 2.° che si è creato da sè (mostruosità di pensiero, perchè: o prima cosa faceva? dov'era se ha dovuto creare lo spazio?): 3.° che è stato creato da una potenza esterna! - Ma questo non risolve il problema, lo sposta: o l'altra potenza esterna chi la creò? e così successivamente.
      Tutte queste, analisi - dicevo ridendo al mio caro contradditore - non vengono ad altro che alle seguenti negazioni:
      Negazione della finalità;
      Negazione dell'anima spirituale;
      Negazione della vita futura;
      Negazione del libero arbitrio.
      e l' eterno problema:
      «Come? Perchè? Donde? Dove?» rimaneva, più di prima, come la sfinge di Gilzeh, di fronte all'uomo, tetro, tristo e sconsolato! e non nascerà mai - in eterno - filosofo alcuno che decifrare e spiegare risolvere questo problema dei problemi. No, mai, in eterno, perchè com'e infinito e illimitato l'universo, scorrerebbe un pensiero infinito e assoluto a decifrarlo, - e un tempo anch'esso, infinito.
      Gli ricordavo gl'immortali versi di Leopardi nella Ginestra:
      «Sovente in queste piagge,


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La vita di Giulio Pane
di Giulio Tanini
Tipogr. Waser Genova
1922 pagine 497

   





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