Pagina (206/213)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. Tu l'ami, non è vero?
      - L'ho amata.
      - Non l'ami piú? Sarebbe vero? Oh! grazie, grazie. Non è vero, sai; io ho mentito, non è vero che io non sia gelosa; oggi sono forte, ecco tutto. Vorrei essere l'aria che tu respiri per confondere la mia vita colla tua, distruggere la mia natura per far parte della tua natura. Dimmi ancora che non ami piú quella donna.
      Glielo dissi.
      - Giuralo.
      Giurai.
      Si abbandonò fremente di piacere sopra di me, mormorando parole di desiderio e di preghiera.
      Il mio cuore era straziato dall'angoscia.
      Quella creatura selvaggia, resa terribile dalla deformità e dalla malattia, domandava da me l'ultima prova. Lottai contro me stesso, contro la mia natura codarda che si ribellava ad un sagrifizio che io stesso avevo provocato.
      Se fosse stata Clara! Che dico? Se fosse stata la piú vile donnicciuola, io sarei caduto ai suoi piedi supplichevole, avrei dimenticato il mio cuore, la mia mente, la mia anima nell'ebbrezza dei sensi. Codardo! Codardo!
      Nell'impeto generoso che succedette a questo pensiero l'afferrai convulso, la sollevai sulle braccia, la portai in giro per la camera smaniando. Cosí altre volte, con altro fremito, con altro spasimo, io aveva portato il corpo adorato di Clara! Erano le stesse grida, le stesse parole rotte, lo stesso fruscio di vesti, lo stesso ondeggiare di capelli disciolti, lo stesso profumo inebbriante...
      Ansante, pallida piú del consueto, ella mi scivolò dalle braccia, e si accosciò sul nudo terreno. Me le assisi al fianco.
      - Ho freddo, - mi disse.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fosca
di Igino Ugo Tarchetti
pagine 213

   





Clara Clara