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      La città fu ben presto circondata da un fosso scavato all'ingiro e da terrapieni a modo di mura, chè mura vere così in fretta non si erano potute fare per la vicinanza del Marchese di Monferrato che instava coll'armi, e per tema d'altra repentina discesa di Federico». Il Conte di Savoja, il Marchese di Monferrato, i Pavesi stimolavano l'imperatore Federico perchè venisse con un potente esercito nella Lombardia a distruggere la nuova Lega. Accettò l'invito, e con poderosa armata e' si trovò nel 1174 sotto le mura della nuova città, e la cinse di un assedio che durò tutto l'inverno. Nella primavera del 1175 gli alleati misero insieme un forte esercito e si portarono in soccorso di Alessandria per la via di Piacenza, onde obbligarlo a toglierne l'assedio, come avvenne. L'Imperatore è costretto a domandar un trattato di pace, ma in capo a 12 mesi, impiegati dagli arbitri nel discuterne gli articoli, egli riceve nuovo soccorso di gente; nè anche gli alleati erano stati colle mani alla cintola. Federico smania e si dibatte. Unisce le sue forze a quelle di Como, di Pavia, del Marchese di Monferrato e del Conte di Savoja che gli erano stati fedeli. Ma nell'istante appunto che la schiavitù d'Italia pareva inevitabile e sicuro il trionfo del tedesco, nella celebre battaglia data presso Legnano il 29 maggio del 1176, una coorte milanese appellata Coorte della Morte, si slancia come lione affamato sulla preda, scompone, incalza e distrugge le falangi nemiche, e costringe Federico a non più tentare la sorte delle armi contro i Milanesi(7).


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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