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      Dio Onnipossente non guardare ai nostri peccati, ma muoviti nella tua misericordia a far salva la cara contrada che creasti con divina compiacenza per dare agli uomini un presagio della bellezza del tuo paradiso.
      Ecco spuntare da lungi la vanguardia tedesca, una schiera dei nostri spronano ad incontrarla, spronano i tedeschi. A metà cammino s'urtano, e così cominciò la battaglia. Mentre i due eserciti eseguivano i loro movimenti, gli antiguardi menavano le mani.
      E Iddio sin dal principio di quella tremenda giornata, volle dare un pegno del suo amore per noi.
      Imperocchè la disciplina tedesca male reggendo alla furia degli Italiani, la vanguardia imperiale fu costretta a retrocedere, ripiegando all'indietro ed a stento conservandosi in nodo.
      Gli Italiani non concedono sosta; animati da quel primo favore, scostandosi troppo dai loro inseguono e ricacciono gl'imperiali sin contro alla grossa testa dell'esercito nemico. - A quel punto la vanguardia tedesca scompare riparandosi dietro la gran massa della cavalleria, la quale scuote le briglie, abbassa le lancie e sprona in lunghissima linea contro la vanguardia italiana, che per vicenda di guerra dovè retrocedere a sua posta.
      Alto come una torre sul mezzo della sua sterminata cavalleria a spron battuto procede trionfante il Barbarossa, dinanzi a lui come per fiero turbine il terreno si spazza. Allora i settecento della morte si sacrificarono per la patria; ristretti assieme quei soli si gettano sulla via del Barbarossa. Urtati da migliaja e migliaja di lancie non si rimovano dal luogo, avevano giurato di non retrocedere, trafitti cadono senza cedere sotto le zampe dei cavalli ungaresi, e morti ricoprono il posto che vivi occuparono combattendo.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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