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      Voi finalmente non avete armate, e le potenze che potrebbero divenir vostre nemiche, ne hanno delle molto forti... Ma voi avete tutto ciò che può produrle; una popolazione numerosa, campagne fertili, e l'esempio che in tutte le circostanze vi ha dato il primo popolo dell'Europa
      Non voglio in questo luogo narrare tutte le gesta di Napoleone che condurrebbero la mia storia al 1814; sono fatti troppo a noi vicini. Molti a lui compagni d'armi vivono ancora. A migliaja si scrissero le storie di questa epoca, le sue vicende troppo strepitose si raccontano dovunque e si vedono impresse nelle medaglie, nelle armi, nei monumenti. Napoleone più fortunato che saggio, nel momento che sbalordiva il mondo collo strepito delle sue armi lo ingannava colla sua politica. Egli che era già stato creato imperatore de' Francesi, della repubblica Cisalpina formò un regno. Invitato dalla Consulta di Stato e dalle deputazioni de' Collegi elettorali radunati a Parigi a cingersi il diadema de' Longobardi, vi aderì e volle esser incoronato a Milano. Assiso sul trono d'Italia con nuove leggi e più adatte compose il governo del regno. Nominò il figlio suo adottivo vicerè, diede ad ogni ramo di pubblica azienda un ministro, creò un consiglio di Stato ed un senato consulente; decretò l'aprimento del canal di Pavia, ed il compimento della sontuosa fabbrica del Duomo.
      Formato il regno annullò la repubblica Ligure, Genova fu unita alla Francia; della repubblica di Lucca si formò un principato, e quindi ritornossene in Francia.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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