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      In ogni palmo di terra italiana sia per voi tutta Italia; uniti dalla fraterna legge sarete forti; ciascuno per tutti, tutti per ciascuno, e sarete invincibili. Il nemico s'arma, armatevi rapidamente; non iscuse, non soste! dichiarate la patria in pericolo! i governi che indugiano pensano già a tradirvi; i governi che non si battezzano combattendo sono traditori! e che dovete aspettare?
     
      De Boni, La crociata sull'Austriaco.
     
      Da quest'epoca infausta ai giorni dell'ultima rivoluzione quanto ebbero a soffrire i popoli della Lombardia e della Venezia, non è mestieri il dirlo. Sempre in aspettativa delle concessioni, delle leggi, delle abolizioni di alcuni diritti, delle esenzioni da alcune tasse, secondo che loro era stato promesso, si vedevano al contrario accresciute le imposte, il tempo del militare servigio da quattro anni portato ad otto, la carta bollata da pochi centesimi ridotta proporzionalmente a 60 lire al foglio; gl'impieghi più cospicui e lucrosi, così nell'amministrazione come nella giustizia, e i primi gradi nelle milizie, conferiti ai Tedeschi, e si va dicendo di tutto il resto. Quanto s'erano ingannati questa volta i Lombardi nel ricevere di nuovo fra le loro mura l'Imperatore e la podestà imperiale! Un giusto e sincero quadro dell'infame condotta del ministero austriaco viene dal Governo Provvisorio centrale della Lombardia rappresentato alle nazioni Europee in data del 12 aprile, e da esso noi prendiamo le seguenti parole onde porle sotto gli occhi di tutti a giustificazione della condotta dei Milanesi, facendovi a quando a quando qualche noterella di fatti veri.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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