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      Milano è libera e l'inimico sbandato e fuggiasco si muove in due colonne verso Lodi e Bergamo. Il Governo Provvisorio ne dà tosto avviso coi seguenti editti, invitando ancora i nostri prodi a tenergli dietro onde spegnere del tutto quella razza di barbari e d'assassini.
     
      AI PARROCIE A TUTTE LE AUTORITÀ' COMUNALI.
     
      Il nemico è in fuga da Milano. Diviso in due colonne, si dirige per Bergamo e Lodi. Si provveda quindi con ogni mezzo alla propria difesa, ed alla pronta distruzione dei resti di queste orde feroci.
     
      Il Presidente del Comitato di Guerra
      Pompeo Litta.
     
      CITTADINI!
     
      Milano, 23 marzo 1848.
     
      Il maresciallo Radetzky che aveva giurato di ridurre in cenere la vostra città non ha potuto resistervi più a lungo. Voi senz'armi avete sconfitto un esercito che godeva una vecchia fama di abitudini guerresche e di disciplina militare. Il Governo Austriaco è sparito per sempre dalla magnifica nostra città. Ma bisogna pensare energicamente a vincere del tutto, a conquistare l'emancipazione della rimanente Italia, senza la quale non c'è indipendenza per voi.
      Voi avete trattato con troppa gloria le armi per non desiderare vivamente di non deporle così presto.
      Conservate adunque le barricate: correte volonterosi ad inscrivervi nei ruoli di truppe regolari che il Comitato di Guerra aprirà immediatamente.
      Facciamola finita una volta con qualunque dominazione straniera in Italia. Abbracciate questa bandiera tricolore, che pel valor vostro sventola sul paese, e giurate di non lasciarnela strappare mai più.
     
      VIVA L'ITALIA.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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