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      In un baleno tagliarono una dozzina di alberi, e sotto il fuoco dei Tedeschi, in faccia a loro sul bastione, e di pieno giorno eressero due barricate, le tennero per più di tre ore, e così ebbero mezzo di calare dalle mura della città alcuni portatori di importanti dispacci del Governo Provvisorio. In quella posizione fecero prigionieri dodici soldati dell'ex reggimento dell'arciduca Alberto, dai quali seppero che il nemico si apparecchiava a partire dal Castello, e per conseguenza da Milano in quella medesima notte. In quasi tulle queste fazioni ebbero a compagni, oltre ai già nominati, anche Antonio Tamburini, Carlo Chiodoni e Francesco Menghini. Facevano poi l'ufficio di esploratori il Muzziani sopra detto, un Ambrogio Leccardi, un Natale Fabbrica, ed un Carlo Gianbellini, che per grave ferita si dovette ritirare. - Onore ai Valorosi. - Dal 22 Marzo, n.° 51.
      Calati Carlo, oste di Corsico, superò due volte le mura in mezzo al moschettar dei nemici per portare notizie al Governo Provvisorio.
      Cazzamini Andrea, ingegnere, di Oleggio provincia di Novara, giovine di ottima ed agiata famiglia. Questi dopo di essere stato in varj punti della città con altri de' nostri prodi nei primi quattro giorni della rivoluzione, nell'ultimo si unì a quelli che entrarono nello Stabilimento dell'Orfanotrofio maschile, ed attraversati alcuni giardini si portarono in vicinanza al bastione di Porta Tosa. Ivi il Cazzamini fece prodigi di valore, avendo, al dire di un suo compagno, uccisi più di trenta de' nostri nemici, e sempre noncurante della propria vita, perchè tutto intento alla sant'opera della liberazione, fu colpito da una palla di fucile.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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