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      Ancor pił barbaro č il caso successo alle ore 6 pomeridiane del giorno 19 nella casa posta al N. 2047, che vado a narrare. Entrati i soldati in quella casa, e dopo di aver saccheggiato e rovinato tutto nelle abitazioni dei diversi inquilini che si erano salvati colla fuga, passarono al piano superiore, ove sgraziatamente si trovavano ancora in casa un certo Giovanni Roncari, accenditor di lampade del Comune, uomo onestissimo, colla moglie Giuseppa Zamparini, una figlia, ed un loro conoscente per nome Paolo Morari, lavoratore in seta, ancora nubile. Essi si raccolsero nello stretto fra il letto ed il muro, ma tosto che furono sorpresi dai soldati, i due uomini caddero a terra trucidati da alcuni colpi di accetta, e la moglie e la figlia non ebbero che alcune busse. Svaligiarono quindi la camera di quei pochi risparmi della famiglia, di alcuni arredi preziosi della moglie e di tutta la lingeria, e se ne partirono. - La moglie disperata sulle agonizzanti spoglie del marito si dava ogni cura per adagiarlo su di alcuni cuscini onde meno tormentosi gli riescissero gli ultimi momenti della vita; ma rientrati alcuni soldati nella camera martoriarono di nuovo il semimorto Roncari, e con inaudita barbarie afferrando la mano della moglie, fuori di sč per la disperazione, la costrinsero di strappare le cervella al marito, che per le fattegli ferite le cadevano sul volto. -
      Verso le ore 12 e mezza dei giorno 20, parimenti a Porta Comasina, nel momento, come ho raccontato in quel giorno, che un Maggiore Ungarese verso il Ponte Vetro andava gridando pace e persuadeva gli abitanti a cessare dalle ostilitą, due studenti di legge venendo dalla Foppa furono sorpresi ed inseguiti da alcuni soldati che li minacciavano della vita perchč avevano la coccarda al cappello.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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