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      Ora però si sono ritirati, sfiniti d'ogni forza, incapaci quasi a servire, e costretti a fermarsi ogni tratto sulla strada, piuttosto invalidi che soldati.
      A Pavia gli Austriaci si ritirarono spontaneamente, e un Governo provvisorio sta pure per consolidarsi in quella città.
      All'insorta e libera Valtellina si ordina in ogni paese la Guardia Civica: molti vegliano al passo dello Stelvio, dove fu tagliata la strada: molti altri montanari si avviano al piano in difesa dei luoghi più infestati dal nemico.
      Il nostro trionfo è dunque generale, la rapida concentrazione di tutti i municipj ci fa sperare che lo spirito di isolamento, rattenuto finora in ogni parte con tanta saggezza, non vorrà rinnovarsi mai più, e che s'intenderanno i beneficj dell'unione, alla quale dal nostro lato noi vogliamo concorrere con ogni mezzo, coll'abnegazione di noi stessi, se vi fosse bisogno. Queste, che noi facciamo, non sono vaghe promesse, nè parole architettate ad arte: il Governo Provvisorio ha già disposto perchè tutte le provincie siano rappresentate nella cosa pubblica, anche prima che il voto comune dia un libero campo a tutte le città di far valere i propri diritti e di vegliare ai loro interessi. Oh! questo nome di fratelli non sia una parola ripetuta per abitudine, un desiderio onesto ma impotente! chi vuole ottenere una cosa ottima non deve lasciarsela sfuggire, mentre lo può. Tutto in quest'unico momento è disposto onde ottenere la sospirata fratellanza; e noi l'avremo; ce l'assicura la bella condotta di tutte le nostre provincie.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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