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      In questa città nostra capitò pochi dì prima del cominciamento del nostro gran dramma, e subito ebbe a sè i cuori di tutti ed in particolare de' giovani pel suo piglio franco e militarmente severo, per la sua energica parola, e pel calore dell'anima. Come appena fu deciso che noi dovevamo conquistar coll'armi la nostra libertà, egli offrì i suoi servigi che vennero con riconoscenza accettati. Destinato ad organizzare la guardia civica, e quindi a comandar tutte le forze attive della nostra rivoluzione, diè tali saggi di capacità, di coraggio, di nobile dignità, che lo fecero conoscer tosto e riverire da tutti. Nessuno nei giorni dell'eroica nostra lotta mostrò maggiore attività di lui; egli era da per tutto a consigliare, ad operare, ad erigere barricate, a confortar cittadini, a preparar mezzi di difesa, a studiar posizioni, ora capitano ed ora soldato, ora meccanico, ora strategico, sempre esempio chiarissimo del più fervente patriottismo. E da lui s'inspirava, ed a vicenda eragli inspiratore Giuseppe Torelli, datogli ad ajutante; anime degne d'intendersi, intelletti degni d'associarsi alla difesa di questa carissima patria. Altri narreranno i fatti particolari di lui: qui ci basta riferire come dagli altri di Porta Nuova, monumento della sconfitta del Barbarossa, respingesse un drappello di granatieri ed un cannone, e vi piantasse, baciandola, la bandiera tricolore, e come nell'assalto del locale del Genio, appuntato un cannoncino alla porta principale di esso, nell'atto che la sfondava, fosse colpito in fronte da una palla di moschetto.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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