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      Si aggregò diffatti al primo battaglione di essa, e sospirava al momento di entrare in Italia, come a quelli illustri giovani si lasciava credere. Ma Luigi Filippo voleva ben diversamente diretti quei prodi a Tolone, ed imbarcati con ordini suggellati, quando giunsero in alto mare, traditi tutti nelle loro più care speranze, videro volgersi all'Algeria le prore delle navi! L'amico di Metternich rapiva quelle anime generose all'Italia; e traditore ed egoista se ne giovava per sè sulle ardenti sabbie dell'Africa.
      «Per tre anni dal 1833 al 1836 servì dunque il Borgazzi con distinto onore nella legione straniera, e fra le continue zuffe ed i più ardui disagi a quella malaugurata legione riservati ottenne avanzamento, ed arrivò al grado di sergente-maggiore.
      «Poi fu mandato colla sua legione in Ispagna in soccorso della regina Isabella II. Ivi nella più fortunosa guerra acquistò col suo valore e con due gravi ferite nuovi gradi onorevoli, prima di sotto-tenente e poi di tenente, infine venne insignito delle due decorazioni di Isabella II e della Civica.
      «Per non prender parte all'anarchia che invadeva il governo e l'armata dell'infelice Spagna, si disciolse nel 1843 dal servizio, abbandonando la propria legione presso che distrutta dall'aspro e lungo combattere, e venne a risalutare il sacro suolo d'Italia, dopo avere condotto in moglie una spagnuola fornita d'ogni virtù, e capace quindi di comprendere la rara nobiltà del di lui animo.
      «Ma alla gioventù distinta per sentimenti di patriottismo e di progresso, trovavasi sempre precluso dal governo Austriaco ogni adito a qualunque impiego.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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