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      Certo non mi aspettava una tale domanda, pure dissi liberamente la mia opinione: essere questo un errore molto grossolano, mostrando con ciò al popolo d'aver timore, e di fuggire in una fortezza, ove la conseguenza sarebbe stata una simile, e forse peggiore dimostrazione, ed ove v'è una guarnigione di appena tre battaglioni, mentre qui ve ne sono di più con varj generali per condurli. Mi guardò con maraviglia, e mi domandò se vedessi volontieri che la truppa avesse ad agire, e che si spargesse sangue. Non potei a ciò rispondere che sì, ma soggiunsi che, seguendo il mio consiglio, non si sarebbe sparso sangue, ma fui deriso. Fummo mandati a casa che erano già le 9-1/2, e si doveva partire alle 2 del mattino. Non erano cinque minuti che era arrivato a casa, che papà mi mandò a chiamare per dirmi che non si partiva, ciò essendogli stato dichiarato per imprudente da tutti i generali; ciò che fece ammutolire la signora madre. Pella città circolarono quindi numerose pattuglie militari; ma tutto era tranquillo. Questo stato durò sino ad oggi alle 10, quando tutto il mondo affluì alla Piazza dei Signori. Presso di noi vi è una mezza compagnia del tuo reggimento a guardia; ed un'altra mezza compagnia di Brodiani con otto cavalleggieri come riserva. Innanzi alla casa sfilarono un'altra compagnia di Brodiani, e due altre alla Piazza de' Signori. Frattanto era stato comunicato nell'avviso qui incluso un estratto della Gazzetta di Vienna, di modo che quei signori non sapevano bene cosa fare.


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Cronaca della rivoluzione di Milano
di Leone Tettoni
Editore Wilmant Milano
1848 pagine 255

   





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