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      Vedete negli ordini sociali più privilegiati, negli uomini di cui la storia più si rammenta, quanta mediocrità e quante macchie: vedete tra gli eletti di tutta la specie in quanto pochi la grandezza della virtù sia pari a quella del grado, la forza dell’ingegno alla forza della virtù, alla purezza delle intenzioni lo splendore de’ fatti. E quando, per miracoloso concorso del Cielo e della terra e della umana volontà, voi rincontrate alcun uomo nel quale due o più di coteste alte doti si trovino conciliate semplicemente, perseverantemente per infino alla morte, gioite e inchinatevi. Non è frequente siffatto spettacolo, e non c’è pericolo di sprecare l’ammirazione. Nelle minuziose censure avrete assai occasioni a esercitare lo zelo e l’ingegno; le severe indagini serbatele in prima a voi stessi, serbate il coraggio contro i pregiudizi prevalenti, contro le passioni minaccianti de’ pochi e de’ molti, laddove il coraggio è virtù vera e glorioso pericolo: ma nella persecuzione o nello spregio de’ pochi che son buoni insieme e grandi non cospirate con gli stolti che non intendono, con gl’inerti che temono gli esempi del meglio, co’ maligni che fraintendono, con gli abbietti a’ quali è altezza l’altrui depressione, con gli stranieri che al vedere calpestati da voi i pochi nomi che e’ cominciavano ad onorare, si ricrederanno con gioia e intuoneranno più audaci e quasi trionfanti le loro maledizioni. Non iscuorate i dubitanti, non affliggete i buoni, non disperate di coloro che tuttavia sperano della patria e della umanità: ve ne prego per amore e per pietà dell’Italia, per rispetto e per carità di voi stessi.


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Antonio Rosmini
di Niccolò Tommaseo
pagine 147

   





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