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      Se no, si morrà, noi e le nostre creature. Io prendo sopra di me Beniamino: da me l’avete a richiedere; che se non ve lo rendo, sarò senza scusa reo, o padre, negli occhi vostri. Se tanto non s’indugiava l’andare, a quest’ora saremmo già di ritorno». Allora Giacobbe il padre disse: «Se così ha a essere, fate quel che volete. Ma scegliete delle meglio cose di questo paese, miele e mandorle e gomme odorose: e portate il doppio del denaro. Dico che quello che vi fu messo dentro ne’ sacchi, portate addietro; chè ci avrebb’a essere sbaglio. Prendete anche il vostro fratello, e andatevene a quel signore; che Iddio onnipotente, il mio Dio, gli tocchi il cuore, e ch’e’ vi renda e il vostro fratello ch’e’ tiene di là, e insieme questo ragazzo. Io intanto me ne starò soletto in casa, com’uomo che non ha figli».
     
     
      XIII
     
      Presero dunque le cose da offrire, come il vecchio dolente consigliava; e del danaro due tantì, e Beniamino (e quanto piansero tutti nelle dipartenze! e come rimase quel povero vecchio solo!); e andarono in Egitto; e furono dinnanzi a Giuseppe. Quand’egli li vide, e vide che c’era Beniamino con loro, ordinò apparecchiassersi a tutti le mense; mangerebbero tutti seco. Il maggiordomo ubbidì, e fece entrare quei pastori semplici e impauriti. Ond’eglino dicevan tra loro: «Per causa di quel denaro che si è riportato col carico, ci fanno passare qui per metterci, con questo pretesto di quest’accusa, in servitù tutti quanti». E appena messo piede nelle soglie del palazzo, dissero al maggiordomo: «Sentite, signore, preghiamo.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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