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      In nome del padre lo invitarono con franca e innocente allegrezza. E Mosè venne: e, perchè un’opera buona tra gente buona è vincolo di familiarità cordiale, s’intesero presto tra loro, che parevano tutti una famiglia. Così, al primo verde di primavera, vengono varii uccelli da diverse campagne in una valle solinga, e allegri accordano i canti. Mosè propose seco stesso di voler stare con Raguele; e, a suo tempo, chiese in isposa Sefora figliuola di lui. E l’ebbe dal padre; il quale, conoscendolo sempre meglio, andava sempre più lieto d’un genero così buono e di tanto valore.
     
     
     
      RIVELAZIONE LIBERATRICE
     
      Se ne stava Mosè nella terra di Madian; e badava alle gregge del suocero per que’ luoghi solitarii. Nella solitudine il dolore si acqueta e purifica; nella solitudine l’anima, rimeditando le esperienze della vita passata, le intende meglio come quando da un’altura riguardansi i curvi sentieri del monte, quasi striscia di fiume che serpeggia tra’ massi, e l’occhio comprende in un tratto la via lentamente misurata ascendendo. Per quelle cime e per le valli andava Mosè dei dolori del popolo suo diletto parlando alla foresta, alle acque, al duro macigno, all’aurora e al sole occidente, e raccontando ai pastori la storia de’ suoi padri, e cantando le lodi divine con essi. Una volta ch’egli aveva, tutto solo, menato il gregge assai spazio dentro nella solitudine, venne a una grande montagna, che si chiamava la montagna d’Orebbe. Giunto a un pianòro, vede una fiamma di fuoco vivo che usciva d’una gran macchia di pruni e prendeva tutta quanta la macchia.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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