Pagina (107/258)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Non accade ricorrere a quella ragione generalissima, che Dio, padrone di tutto, dà e toglie; così come agli Israeliti ordinò che chiedessero arredi preziosi in Egitto per portarli seco. Anco questo fatto che accenno, ha ragioni speciali; e sono: che il popolo oppresso aveva già tanto lungamente lavorato in servigio de’ suoi tiranni, che quelle robe erano una parte minima della mercede dovutagli; che gli Egizii per paura di nuovi flagelli, e per levarsi d’intorno quegli ospiti ormai tremendi è da credere che spontanei dessero quelle cose, con intenzione di non più riaverle, e pur credendo di comprare quiete a buon patto; che, altrimenti, potevano negare o resistere, giacchè vedevano bene che la licenza d’una gita nella solitudine per il cammino di tre giornate era un comiato perpetuo; che la persecuzione poi fatta per isterminare i fuggenti, mettendo i due popoli in condizione di guerra, legittimava ben altro che la preda di quelle spoglie nemiche. Ma a spiegare quest’altro fatto di ben più grande rilievo, dico l’occupazione d’un intero paese, conviene ascendere a una legge suprema che governa tutte le civili vicende, e le assoggetta alle norme morali cioè le dispone secondo l’uso che fa ciascun uomo e ciascun popolo della propria libertà. Questa legge vuole che i migliori, alla fine, anco quaggià prevalgano, e (giacchè bontà perfetta non c’è), i più cattivi cedono ai meno cattivi. La moralità della storia è rinchiusa nella risposta di quel duca di Milano, che, vinto e fuoruscito, predicava di ritornare al dominio quando le colpe del suo successore fossero più gravi delle sue colpe.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





Dio Israeliti Egitto Egizii Milano