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      E qui rammenta, dopo Abramo e Giuseppe, Finees e Giosuè; e tra Giosuè e Davide pone Càleb, siccome quello che rese testimonianza alla verità nel cospetto del popolo congregato. E questi, con Elia e co’ tre giovanetti ribellanti all’adorazione d’un re, e con Daniele, sono i soli esempi dall’eroe nominati. E soggiunse: Così pensate che chiunque di secolo in secolo spera in Lui, non cadrà. Voi dunque, figliuoli, siate forti, e virilmente operate nella legge; perchè sarete in lei gloriosi.
     
     
      XIII
     
      Giudicava Otoniele, non già traendo a sè l’arbitrio delle liti e delle discordie per prolungarle, e così aggiungendo ladre baldanze ai più astuti e ai più forti ma anzi agevolante ai più deboli e semplici la giustizia, componendo in tempo le differenze, esortando le parti a rimettere del diritto con generosa equità, e con pazienza di qualsivoglia vendetta ch’è più dignitosa. E’ sedeva sotto una querce dinnanzi alla modesta sua casa, a render ragione; e alternava le fatiche del senno e della parola con le cure domestiche e le villerecce. E la sera sul poggio sedeva con la famiglia di fronte al sole occidente; e vedeva dall’alto biancheggiare le gregge tornanti dalla pastura, e più lontano le tende de pastori pernottanti all’aperto. E le acque, in giri scherzosi per il pendio, riflettevano gli ultimi raggi; e poi la luna e le stelle sorgenti ricordavano ad Assa il dono del padre, quand’ella sospirò, e gli richiese terreno a cui non mancassero acque vive. Nelle bellezze della terra e del cielo sentivano più abbondante l’amore della famiglia e di Dio.


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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