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      I segatori, al vederle così fiorire i rossori sul viso, credevano che fosse dallo star china a raccattare le spighe al sole: ma gli era che la si peritava dinnanzi a loro. E pure le avevano rispetto come a padrona; pareva che ognuno badasse a non fare altro che gentile in presenza di lei, poveretta. Mangiato ch’ebbero, si rimisero all’opra. E Booz ordinò agli uomini: «Anco che la venga di pari a voi altro, lasciatele prendere quanto le pare; e lascierete apposta cadere delle spighe nel fare le manne perch’ella ne possa raccogliere; e badate di non le fare ripiglio né anco per mo’ di celia».
      Verso sera, la giovane donna era stanca della nuova fatica: e di tanto in tanto si sedeva a riprender fiato ma poi si rimetteva al lavoro, pensando alla consolazione che Noemi ne avrebbe. E nell’essere un istante seduta, sentendo su per le cime degli alberi il canto degli uccelli che si affrettavano canticchiando a dare l’addio alla luce languente e vedendo le rondini con acuto grido radere con l’ali le acque, e poi volare snelle nell’alto; e guardando il cielo tutto puro e disteso, si sentì una dolceza nel cuore non mai sentita, e esclamò: «Benedetto il Dio d’Israello!». Quand’ebbe messo insieme il grano raccolto, lo batté col coreggiato; e erano tre moggia circa. Se lo mise in ispalla; e tornò lesta in città; e lo mostrò alla suocera sua; e le diede quel ch’aveva serbato del suo mangiare; gliene diede con tale un sorriso di gioia vereconda negli occhi, che nessuna parola può dire tanto. Noemi le domandò: «Dove avete voi spigolato quest’oggi, figliuola mia?


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Esempi di generosità proposti al popolo italiano
di Niccolò Tommaseo
Edizioni Paoline
1966 pagine 258

   





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