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      Conferì egli questo suo concetto a Vincenzio Viviani, il quale fu il primo, che così pregevole esperimento facesse, ed il mirabile effetto dal Torricelli presagito potesse chiaro vedere. Quando poi egli udì, l'esito fortunato della sua speculazione, si confermò maggiormente nella credenza, che aveva avuta, che il peso dell'aria equilibrandosi coll'acqua, e coll'argentovivo, per le diversità del peso, sostenesse quelli ad altezze diverse, ed allora pensò, che quando ancora una tale esperienza si facesse in luogo, così perfettamente chiuso, che l'aria contenuta dentro alla canna, non avesse comunicazione coll'aria di fuori, onde la pretesa pressione, restasse del tutto esclusa, contuttociò sarebbe seguito l'istesso effetto; conciossiache l'aria racchiusa, che era di già compressa, averebbe operato sopra l'argentovivo del vaso, colla medesima forza. Quindi replicando più volte l'esperimento, e riflettendo seriamente a quella gran cagione della pression dell'aria, che conseguenze grandissime si tira dietro, pensò ad una gran parte di quelle osservazioni, che poi si son messe in pratica con avvedutezza, e con senno da coloro, che hanno così ingegnosa esperienza promosso, la quale ha avuto questo vantaggio sopra l'altre, che, non è terminata in se stessa, come suole per ordinario accadere, senza apportare verun altra utilità, ma è stata, e sarà sempre nella lunghezza del tempo avvenire, una perenne sorgente per lo scoprimento di molti, e profondi misteri, che dalla maestra Natura, erano stati nascosi.


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Lezioni accademiche
di Evangelista Torricelli
Stamperia Guiducci e Santi Franchi Firenze
1715 pagine 166

   





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